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Metodo Ramzi: dubbi e perplessità

In dolce attesa se ne sentono tante, modi di dire, usanze, metodi per scoprire il sesso, insomma veramente di tutto. Spesso si tratta solo di ciarle e non di metodi scientifici, lo stesso vale per il metodo Ramzi? Si tratta di un metodo per scoprire in anteprima il sesso del bambino, ma funziona davvero o si tratta di un gioco come tanti altri?

Lo vediamo insieme nella nostra guida di oggi. Buona lettura.

Metodo Ramzi: cos’è?

Il metodo di Ramzi dice che è possibile prevedere il sesso del bambino dalla settima settimana grazie alle immagini dell’ecografia, ma è vero? Purtroppo no, dato che non ci sono dati scientifici che supportano questa teoria e non ci sono articoli su riviste scientifiche.

Si tratta di un metodo poco accurato, ma che può comunque essere divertente per giocare ad indovinare il sesso del bambino. Cerchiamo di capire come funziona.

Secondo la teoria di Ramzi il sesso del bambino si può indovinare esaminando il punto in cui si trova la placenta. Se la placenta è posizionata sul lato sinistro dell’utero, il metodo dice che sarà femmina, se invece è sul lato destro dell’utero si dice che sarà un maschio.

Dato che non ci sono prove e studi che possano accreditare questa teoria, si tratta di un passatempo con cui divertirsi durante l’attesa.

Come scoprire il sesso?

L’unico modo è l’ecografia morfologica. Le caratteristiche sessuali del bambino iniziano a distinguersi alla 11° settimana, ma si differenziano solo a partire dalla 14° settimana. La conferma per il sesso, però, arriverà sempre più tardi, ovvero non prima del periodo compreso tra le 16 e le 20 settimane di gestazione.

Per questo motivo non esistono metodi e tabelle che possano davvero indovinare il sesso del bambino. Come sempre l’unico modo è affidarsi ad un medico. Solo un’ecografia morfologica può aiutarti a scoprire di che colore, se lo desideri, dovrai iniziare ad acquistare i vestitini.

Ricorda che la nostra guida è a scopo informativo e che non si sostituisce al parere del medico.

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