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Placenta increta: di cosa si tratta

La placenta increta è una placenta che si sviluppa in modo anomalo e che può causare problemi. Se espulsa per via manuale o se si tenta di espellerla per via manuale, può causare gravi emorragie massive durante il parto e mettere a rischio la vita della mamma.

Si tratta di una diagnosi che può intimorire la mamma in attesa e che, purtroppo, porta a delle conseguenze che cambiano per sempre la vita della donna. Vediamo ora di capire meglio di cosa si tratta e di approfondire questo argomento.

Cause

La placenta accreta si presenta quando i villi coriali sono adesi al miometrio ma non arrivano ad invadere il muscolo, nella placenta increta invece, i villi coriali invadano il miometrio in modo parziale.

La diagnosi di placenta increta si fa tramite l’ecografia e se viene individuata si opta con il parto cesareo programmato. Durante l’intervento si pratica anche una isterectomia per evitare che la donna subisca emorragie rischiose durante il parto.

Purtroppo a causa della rimozione dell’utero da isterectomia, la donna sarà sterile e non potrà più avere figli. La causa maggiore di placenta increta è un intervento all’utero pregresso e anche un precedente cesareo può essere un fattore di rischio ulteriore.

Se la donna ha avuto già uno o più cesarei o più figli, è consigliabile fare esami specifici per escludere la presenza di placenta increta. In genere l’ecografia si esegue periodicamente dalla 20a alla 24a settimana.

Se gli esami prenatali evidenziano la presenza di placenta increta si programma il parto cesareo con isterectomia, se invece il problema si scopre durante il parto bisogna provvedere con una laparotomia e con la rimozione dell’utero.

Altri fattori di rischio per la placenta increta sono:

  • Multiparità (più parti);
  • Età maggiore di 35 anni;
  • Fibromi sottomucosi (presenti o precedenti);
  • Precedente intervento all’utero;
  • Lesioni endometriali.

Sintomi

Tra i sintomi più comuni di placenta increta si trova il sanguinamento vaginale durante la gestazione.

Dopo il parto il sanguinamento può essere profuso quando la placenta non viene espulsa entro circa trenta minuti.

L’intervento di isterectomia è necessario per salvare la vita alla paziente ed evitare emorragie massive a causa dei danni all’utero.

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