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Allattamento Prolungato: pro, contro, rischi e benefici

allattamentoAllattamento prolungato? Si tratta di uno dei temi più dibattuti tra quelli che riguardano la maternità. Si tratta di una problematica tanto dibattuta tanto da aver spinto ad intervenire sia il Ministero della Sanità che l’OMS.

Vediamo insieme quando si può parlare di allattamento prolungato e quali sono i pro e i contro riguardo questa pratica che si è fatta, soprattutto negli ultimi anni, sempre più comune.

Quando si può parlare di allattamento prolungato?

Tendenzialmente si può parlare di allattamento prolungato quando l’alimentazione al seno si estende oltre il 6^ mese di età. Nei casi più estremi, come riportato anche dall’OMS, si può arrivare anche al secondo anno di età.

Una pratica comunque normale ed accettabile, almeno secondo l’OMS, che indica come limite massimo superiore per l’interruzione dell’allattamento al seno i 2 anni, appunto.

Quali sono i pro per l’allattamento prolungato?

In realtà scegliere l’allattamento prolungato apporta tantissimi benefici, che troverete elencati poco sotto:

  • Anche oltre il primo anno di vita, il latte materno ha caratteristiche nutrizionali semplicemente impareggiabili. Si tratta di un alimento che, anche in bambini che hanno più di un anno, potrebbe arrivare a costituire addirittura il 30% del fabbisogno calorico quotidiano.
  • Questo si traduce poi in un funzionamento migliore dell’apparato gastro-intestinale del nostro piccolo. Infatti potremo riscontrare un’incidenza più rara di diarrea, coliche e dolori di pancia generici.
  • Il latte della mamma è ricco di anticorpi e aiuta a prevenire patologie come l’otite, meningite e altre gravissime infezioni della prima età.
  • Allo stesso modo, il latte materno sembrerebbe in grado di abbassare l’incidenza dell’insorgere dell’intolleranza al lattosio.
  • Il rischio di obesità è altresì ridotto.
  • Anche i problemi relativi alle vie urinarie sembrano avere incidenza molto minore in quei bambini che sono stati sottoposti ad allattamento prolungato.

Si tratta dunque di un buon numero di motivi che dovrebbero spingerci quantomeno a prendere in considerazione la possibilità di allattare il più a lungo possibile il nostro piccolo. Ma esistono anche lati negativi associati a questa pratica? Vediamolo subito.

Solo problemi “psicologici”

Non esiste alcuna ricerca scientifica in grado di dimostrare danni causati dall’allattamento prolungato. Gli oppositori a questo tipo di pratica si concentrano infatti su quelli che sarebbero gli effetti di tipo psicologico e sociale. Un bambino allattato oltre il 3^ anno di età potrebbe sembrare infatti “non normale” sia agli altri genitori che ai compagni dell’asilo e questa pratica potrebbe dunque mettere a repentaglio il normale espletarsi delle attività sociali del nostro piccolo.

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