L’acquisizione dell’equilibrio è un traguardo molto importante per ogni bambino che si raggiunge seguendo un processo lungo e costellato di molte tappe.
Lo sviluppo ha inizio fin da neonato, con il riflesso innato della camminata: se teniamo il piccolo sotto le braccia noteremo come egli muova le gambette come se stesse camminando.
Naturalmente non è assolutamente in grado di farlo, dal momento che le gambe non sono ancora pronte a livello muscolare per sostenere il peso del corpo.
Le fasi che precedono i primi passi
A sei mesi i piccoli camminatori tendono a saltellare sui piedini se tenuti sotto le braccia. Questo avviene per rafforzare i muscoli delle gambe. È la fase del gattonamento o degli altri processi psicomotori (strisciare, spostarsi da seduti ecc…)
Intorno ai nove-dieci mesi comincia il processo di verticalizzazione. In questa fase si apprezza il notevole contributo dell’ “amico divano” che viene usato per muoversi lateralmente e sentirsi sicuri.
Questo esercizio permette di conquistare quel senso di equilibrio che intorno ai dodici mesi permetterà di compiere i PRIMI DOLCISSIMI PASSI.
La prima vera camminata avviene indicativamente tra i quattordici e i quindici mesi, in modo del tutto spontaneo.
Numeri indicativi
Capita però che alcuni bambini anticipino i tempi o al contrario siano in ritardo sulla “tabella di marcia”. Questo non deve destare particolare preoccupazione.
Ogni bambino ha i suoi tempi, la sua fisicità. Spesso una caduta o uno spavento possono ritardare il processo. È utile infondere loro fiducia e coraggio. Porli in situazioni di sicurezza ma lasciare loro la possibilità di provare.
Da non sottovalutare anche la componente genetica: Se infatti mamma e papà hanno camminato in ritardo, è altamente probabile che lo faranno anche gli eredi.
Come agevolare la camminata
Sebbene muovere i primi passi sia un’attività del tutto naturale, si posso adottare dei piccoli accorgimenti per agevolare i piccoli camminatori:
L’uso di un tappetone morbido, per esempio, permetterà al cucciolo di sperimentare modi diversi di spostarsi, trovando quello a lui più congeniale.
Nelle “prove generali” potrebbe risultare utile un sostegno mobile cui aggrapparsi. Molti bimbi si spostano reggendosi alle sedie e spingendole in giro per casa.