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Camminare e parlare: non tutti i bambini hanno gli stessi tempi

La crescita dei nostri bambini rappresenta una fonte inesauribile di emozioni, paure, gioie e preoccupazioni. Li osserviamo nei loro movimenti, ascoltiamo le loro parole o i loro versi, analizziamo i traguardi raggiunti…

Le prime cose che finiscono sotto la lente di ingrandimento sono azioni innate e naturali come camminare e parlare. Osservare lo sviluppo di queste due capacità, infatti, può aiutare a capire qualcosa sul nostro bambino:

Possiamo capire se potrebbe aver bisogno di aiuto, ma non è ancora possibile avere informazioni sul loro potenziale cognitivo. Ciò che invece risulta ormai chiaro è che l’acquisizione di nuove abilità è strettamente legata alle capacità già acquisite.

Per tanto i bambini che cominciano a camminare precocemente (l’età media della prima vera camminata è intorno ai 14/15 mesi), sviluppano doti cognitive collaterali.

Ogni bambino ha i suoi tempi

Le indicazioni temporali servono a dare delle linee guida per seguire lo sviluppo dei nostri bambini, ma non devono essere considerate rigidamente.

Esistono, infatti, dei parlatori tardivi, che comprendono perfettamente ciò che viene detto loro, ma non sentono ancora le necessità di migliorare il loro linguaggio perché probabilmente sono già compresi dai loro cari.

In generale, i bambini che hanno un leggero ritardo temporale nel loro sviluppo, non legato ad alcuna patologia, vengono chiamati Late bloomers, che letteralmente significa “che sbocciano in ritardo”.

Nella maggior parte dei casi, essi non necessitano di alcun trattamento specifico, ma recuperano spontaneamente il loro ritardo in un tempo piuttosto breve.

Lasciare ai bambini il loro tempo

Alcuni bambini hanno semplicemente bisogno di più tempo per acquisire nuove competenze e nuove capacità. Se il lieve ritardo genera ansia, è sempre possibile sottoporre i piccoli a controlli specialistici.

Una volta che patologie o problemi neurologici sono stati esclusi è necessario dotarsi di pazienza e lasciare tutto il tempo di cui il bambino necessita per raggiungere i suoi traguardi.

Un lieve ritardo temporale nell’acquisizione delle capacità motorie e linguistiche è puramente transitorio e verrà facilmente colmato dal piccolo nel giro di pochi mesi e senza complicazioni nel suo sano e normale sviluppo.

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