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Capodanno e paura dei botti: come aiutare il nostro bimbo

paura dei botti di capodanno Festeggiare la fine dell’anno tra i colori sfavillanti dei fuochi d’artificio non è apprezzato da tutti, soprattutto a causa dei rumori che accompagnano questi festeggiamenti.

E i bambini sono tra coloro che li apprezzano di meno. I rumori così forti li spaventano, e trasformano un momento di gioia in un incubo.

E’ possibile prevenire questa paura?

Vediamo qualche suggerimento per aiutare il proprio bambino a non essere terrorizzato dai botti di Capodanno.

Preparazione

La prima cosa da fare è preparare il proprio figlio alla notte del 31 gennaio.

Spieghiamogli che quella notte molte persone festeggiano sparando i fuochi d’artificio e che quindi potranno vedere il cielo illuminarsi di svariati colori. Non tralasciare il fatto che esistono diverse tipologie di botti: alcuni che fanno solo rumore e altri che illuminano solo il cielo.

Diciamogli inoltre che alcune persone fanno le prove dei fuochi prima, quindi è per questa ragione che nelle ultime settimane di dicembre potrà sentire i rumori dei petardi anche per strada.

Fargli conoscere i botti

Durante il mese di dicembre sugli scaffali dei supermercati abbondano i fuochi d’artificio di qualsiasi genere.

Avviciniamoci con il nostro bambino e facciamoglieli vedere, spiegando che ci sono alcuni fuochi, che sono adatti anche ai bambini e che invece ci sono altre tipologie di fuochi adatti solo agli adulti.

Se il proprio bambino sembra interessato, una soluzione può anche essere quella di acquistarne qualcuno da sparare insieme.

Notte di Capodanno

La notte di Capodanno cerchiamo di passare il momento in cui vengono sparati i fuochi insieme, stando vicini al nostro bambino e fargli apprezzare i fuochi.

Se il genitore vicino appare sorridente e sereno, conseguentemente il bambino non avvertirà nessuna minaccia e si sentirà protetto e quindi predisposto ad accogliere positivamente le rassicurazioni del genitore.

In questo modo il bambino non assocerà i botti di Capodanno ad un avvenimento traumatico, ma ad un’esperrienza positiva.

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