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Candidosi in gravidanza: cause, sintomi e cura

candidosi-gravidanzaLa gravidanza è un periodo molto importante, ma soprattutto stressante per la gestante e per chi le sta vicino, in quanto ogni problema, anche il più ridicolo, potrebbe costituire un rischio sia per la mamma che per il bambino.

Capita spesso che la futura mamma soffra di infezioni e/o irritazioni vaginali. In questo articolo parleremo proprio di un problema del genere: la candidosi durante la gravidanza.

Cosa accade nel caso di candidosi in gravidanza?

Prima di tutto mettiamo in chiaro che la candidosi è un’infezione molto frequente durante il periodo di gestazione, quindi non si tratta di episodi rari a cui la medicina non ha ancora trovato riparo.

La candida è causata da un fungo normalmente presente nel nostro organismo. Questo micete di solito si manifesta soprattutto nei seguenti casi:

  • Diabete mellito;
  • Terapie prolungate di cortisone e di antibiotici;
  • Immunodepressione;
  • Gravidanza;
  • Uso di contraccettivi.

Vediamo proprio che tra questi appare la voce “gravidanza“. Infatti durante il periodo interessante, grazie all’alterazione del pH e alla modificazione dell’epitelio, si è maggiormente esposti a questo rischio.

Quali sono i sintomi della candidosi?

E’ molto difficile non accorgersi di essere affetti da una patologia come la candidosi che passa sicuramente inosservata a causa del fastidio che procura per tutta la durata dell’infezione.

sintomi principali della candida sono i seguenti:

  • Perdite biancastre simili a ricotta;
  • Bruciore vivo durante la minzione;
  • Prurito vaginale;
  • Eritema vaginale.

Che rischi corre il feto?

La candidosi non crea particolari danni durante la gestazione. L’unico rischio riguarda la possibilità che il bambino la contragga per contatto nel momento del parto.

Quando il bambino contrae la candidosi per contatto durante il parto, sviluppa una candida della mucosa orale che, in questo caso, prende il nome di “mughetto“.

Quali sono le cure e i rimedi per la candidosi?

Generalmente il ginecologo prescriverà alla gestante una terapia che prevede delle creme vaginali, antimicotici locali e ovuli, da assumere per un periodo che può arrivare fino a 7 giorni.

Per prevenire una ricaduta, basta seguire delle semplici regole:

  • Limitare l’uso di salvaslip e intimo sintetico;
  • Non sottoporsi a una terapia antibiotica se non strettamente necessario;
  • Non abusare di detergenti intimi che potrebbero alterare il pH;
  • Non scambiare asciugamani;
  • Non abusare di alimenti ricchi di lievito e zuccheri;
  • Usare assorbenti interni.

In conclusione consigliamo sempre di contattare il vostro ginecologo se avvertite dei pruriti o dei fastidi intimi prolungati.

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