
Il web è ricco di immagini e filmati di bambini e cuccioli che giocano, si coccolano, interagiscono in qualche modo. E’ una delle immagini più tenere che possa venire in mente.
Il rapporto tra un cane e il suo giovane padrone è qualcosa di dolcissimo dal momento che entrambi i soggetti sono un concentrato di buoni sentimenti. Odio e invidia non trovano ancora spazio nei loro animi (e nel caso del cane probabilmente non lo troveranno mai).
Benefici del rapporto tra cuccioli
Crescere con un cane apporta notevoli benefici: influisce sulla salute dei bambini, dona una notevole serenità psicologica dal momento che imparano a controllare gli impulsi, ad essere più amichevoli e pazienti.
Prendersi cura del proprio cane, dagli da mangiare, spazzolarlo, portarlo a camminare, rende i bambini più affidabili e responsabili.
Ma, affinché il rapporto funzioni, è necessario dare regole precise e curare la relazione giorno per giorno per evitare la nascita di due comportamenti sbagliati:
–Comportamento predatorio. In casi del genere il cane vede nel bambino una preda e non un compagno di giochi.
–Comportamento protettivo. Il cane tende ad aggredire chiunque si avvicini al piccolo.
In casi limite come questi, è necessario ricorrere all’aiuto di uno specialista per non mettere a rischio la salute dei bambini e l’armonia famigliare.
Regole per bimbi e cani
Esistono comportamenti corretti e regole da rispettare per permettere al rapporto di diventare tra i più speciali al mondo:
Per i bambini: E’ necessario insegnare fin da subito ai più piccoli il rispetto per il cane. Non è un giocattolo, quindi NO a tiramento di pelo, coda e dispetti vari.
Importante anche insegnare a capire quale sia il momento giusto per interagire con l’amico a quattro zampe: se sta mangiando, se è in una fase di attenzione o nervosismo, meglio aspettare prima di disturbarlo.
Per i cani: Bisogna dare al cucciolo il tempo di accettare l’arrivo o la presenza di un nuovo essere. Se il bambino arriva in un secondo momento è necessario che non si trascuri il cane, un po’ come accade con i fratelli/ sorelle maggiori.