Oggi ci occupiamo del rapporto tra gestanti e uno dei cibi più interessanti, sia per chi è sta vivendo una gravidanza, sia per chi si sta preparando al concepimento: il salmone affumicato.
Si può consumare durante la gravidanza oppure è meglio evitare? Vediamo i pro, i contro e gli eventuali pericoli che possono provenire da questo alimento.
Affumicato a freddo
Il grosso del salmone che si trova in commercio viene affumicato a freddo, ovvero senza cottura precedente o successiva. Si tratta dunque di una procedura che non consente di liberarsi di alcuni pericolosi agenti patogeni, come il Listeria.
Questo vuol dire che il salmone affumicato, anche quello che abbiamo acquistato al supermercato, deve essere cotto prima di essere consumato dalle gestanti.
Bastano anche solo 10 secondi ad una temperatura più alta di 70°C per rendere immediatamente sicuro questo alimento, senza che si corrano dunque i rischi collegati al consumo di pesce crudo.
Rischi bassi, ma meglio evitare
L’Unione Europea impone, tra le altre cose, l’obbligo di abbattimento a –20° C per almeno 24 ore per tutti i prodotti ittici. Si tratta di una procedura che è in grado di neutralizzare sia il Listeria sia l’Anisakis e rendere dunque anche il salmone che poi verrà affumicato assolutamente sicuro.
Questo però è quello che dice la legge e non però quello che tutti i produttori potrebbero mettere in pratica. Non vale la pena correre il rischio solo perché ci si è fidati di un produttore che, nonostante la legge, potrebbe comunque infischiarsene solo per risparmiare qualche euro.
Abbattimento in casa
Volendo possiamo neutralizzare i pericoli legati a questo tipo di alimento semplicemente mettendo il prodotto per 24 ore a –20°C in congelatore.
Successivamente a questa procedura il nostro salmone sarà consumabile senza alcun tipo di problema anche da chi è incinta, senza che Anisakis e Listeria possano costituire un problema.