Ovunque ci sono due o più bambini nello stesso ambiente, ci saranno momenti concitati, adrenalinici e molto divertenti di lotta! Libera, con i cuscini, sul letto, a terra, nell’erba, nella neve.
E’ una delle attività più amate e praticate da bambini di tutte le età.
I genitori, o chi è incaricato di sorvegliare i piccoli, guardano sempre con preoccupazione questo gioco, considerandolo violento e pericoloso. In realtà rappresenta un utile strumento di crescita.
Perché giocare alla lotta è utile
I bambini che giocano a combattere tra di loro, sanno perfettamente che quello in corso è solo un gioco, sanno di dover stare attenti a non fare male all’ “avversario”. (Anche se qualche gomitata, spintone o calcetto fa parte del gioco.)
Giocare alla lotta consente ai piccoli di conoscere meglio se stessi, i propri limiti e i propri punti di forza, e quelli degli altri. Aiuta a scaricare rabbia, aggressività e tensione.
Gli adulti spesso giudicano questo gioco come aggressivo, ma quella che lo caratterizza è un’aggressività “sana”, priva di cattiveria. In questo mondo i bambini sperimentano una realtà in cui testare le loro azioni in modo sicuro e privo di conseguenze.
Impedire ai bambini di vivere un’esperienza così costruttiva e naturale, potrebbe incentivare lo sviluppo di rabbia e frustrazione che condurrebbero all’aumento del livello di aggressività (a quel punto non più molto “sana”).
Le regole per un gioco sicuro
Come per tutti i giochi, anche per questo esistono regole da rispettare: attenzione, ascolto e autocontrollo in primis. Se un partecipante manifesta la volontà di smettere o si fa male, bisogna fermarsi immediatamente.
Gli adulti possono agevolare l’attività mettendo a disposizione uno spazio idoneo, sicuro e pratico: un tappeto, una stanza con pochi mobili ecc…
I piccoli amano quando anche gli adulti partecipano al gioco: sanno che essi hanno una forza superiore alla loro, e questo li stimola e incuriosisce. Si confrontano ed imparano giocando.
La tradizione vorrebbe le bambine fuori da queste dinamiche; fortunatamente la realtà è ben diversa: giocare alla lotta non ha genere, piace indistintamente a maschi e femmine, solo in quanto bambini.