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Aborto spontaneo: le cause più comuni

aborto spontaneoUn’interruzione spontanea di gravidanza in genere si verifica prima della ventesima settimana. Circa il 20% delle gravidanze termina in un aborto e la maggior parte delle interruzioni segue alle fecondazioni assistite di cui più della metà termina in un aborto.

La gravidanza è un momento speciale per la donna, ma è comunque necessario conoscerne i rischi. In alcuni casi è impossibile prevenire l’aborto se causato da anomalie del feto, dello sperma o dell’ovaio o anche dell’utero o della cervice.

Aborto spontaneo: cause

Fumo, alimentazione sbagliata, tossicodipendenza o consumo di droghe possono causare l’interruzione della gravidanza. I traumi sono la causa più frequente di aborti spontanei. Se la gestante ha un incidente o viene colpita alla pancia, può andare incontro ad un aborto.

Se la gestante ha più di 35 anni di età il rischio di aborto spontaneo giunge fino al 15%, dopo i 40 anni arriva circa al 35% e più l’età sale, più aumenta anche la percentuale di aborti spontanei. Oltre i 45 sale addirittura al 50%.

Sintomi

Se siete incinte e notate uno dei sintomi di seguito avvertite il vostro il ginecologo o chiamate il pronto soccorso:

  • Dolore forte e persistente alla schiena;
  • Perdite;
  • Contrazioni ingiustificate.

A volte le perdite avvengono normalmente ma se ne notate chiamate ugualmente il vostro ginecologo. Esistono anche minacce d’aborto, una minaccia si verifica quando c’è sanguinamento, ma il collo dell’utero non si apre e non lascia andare l’embrione. In caso contrario si avrà un aborto.

A volte una donna non si rende conto di aver abortito e può accadere che l’embrione muoia senza dare sintomi e rimanga nell’utero. L’aborto può verificarsi a seguito di una gravidanza extrauterina o ectopica, in cui l’ovulo fecondato non si impianta nell’utero e, crescendo, lacera la parte in cui si è stanziato.

In seguito l’embrione muore a causa del trauma. Nel caso in cui il corpo non abbia eliminato tutti i tessuti dell’embrione, bisogna ricorrere alla chirurgia e al raschiamento. È importante che la donna segua anche una terapia psicologica che possa essere complementare a quella fisica. Le donne che hanno abortito hanno bisogno di supporto costante per accettare l’accaduto e riprendere una vita normale: sono nati anche in Italia gruppi di supporto che permettono di lavorare per superare quello che è un momento difficilissimo non solo per la donna, ma anche per il compagno e la famiglia.

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