Secondo gli educatori è sempre un’ottima idea cercare di far crescere il nostro bambino in un ambiente dove sia presente almeno un animale domestico. I gatti sono tra le scelte più popolari nel nostro paese ed è per questo che moltissimi bambini cominceranno a sviluppare la loro affezione per gli animali.
Ci sono però problemi, non di carattere generale, ma che colpiscono una minoranza delle persone che hanno a che fare con i gatti.
Il pelo di questi animali può infatti causare allergie. Vediamo insieme come comportarci nel caso in cui sospettassimo che il nostro piccolo sia allergico al gatto.
Occhio alle auto-diagnosi
Innanzitutto bisogna cercare di evitare le auto-diagnosi. Anche se il nostro piccolo sembra starnutire o avere gli occhi rossi quando il gatto si avvicina, non è necessariamente detto che sia l’animale domestico a causare problemi.
Bisogna necessariamente fare riferimento al nostro medico, che indicherà quali sono i test da svolgere per essere sicuri che sia proprio il gatto a causare la reazione allergica.
Quali sono i segni più evidenti dell’allergia al gatto?
L’allergia al gatto attacca le vie respiratorie e gli occhi, in via principale. I segni più evidenti della presenza di suddetta allergia sono dunque:
- Occhi rossi, che lacrimano anche solo in presenza di qualche pelo di gatto;
- Difficoltà respiratorie, con starnuti nei casi più lievi e con invece degli attacchi d’asma nei casi di allergia più grave.
In presenza di anche uno soltanto di questi fattori, si può essere ragionevolmente sospettosi che sia proprio il gatto a causare l’allergia.
Chiamare il pediatra
Nel caso in cui compaiano questo tipo di sintomi, è necessario comunicarlo al pediatra. Questi si occuperà di indicare il percorso diagnostico più appropriato per individuare la presenza o meno dell’allergia.
Si tratta di test allergici che sono piuttosto sicuri e che possono restituire un risultato credibile in pochi giorni.
Mio figlio è allergico al gatto: che faccio?
Nel caso in cui fossimo sicuri che il nostro gatto causi allergia al nostro piccolo, non esistono purtroppo delle contromisure farmacologiche. Nei casi più gravi, l’unica alternativa che rimane è quella di allontanare il gatto.