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Bambini che amano stare da soli: quando preoccuparsi?

Spesso capita di vedere bambini che si staccano dal gruppo rumoroso e agitato di compagni per dedicarsi a giochi o altre attività “in solitaria”.

Si dedicano ad un gioco, ad un disegno, o stanno semplicemente seduti assorti nei loro pensieri.

Pur essendo una scena molto romantica, spesso questo comportamento provoca preoccupazione nei genitori. Alcuni educatori, poi, contribuiscono a rendere una situazione del tutto normale, qualcosa da temere.

Prendersi del tempo per se stessi è una cosa molto importante che implica una grande capacità di autoascolto. Stare soli, infatti, richiede una grande competenza emotiva.

Alcuni bambini, a volte, sentono la necessità di stare soli con i propri pensieri, le proprie fantasie. E questo, per loro, è un reale bisogno fondamentale, così come lo è stare con gli altri.

Se alternano momenti di solitudine ad altri di socialità, se riescono ad interagire senza problemi con i loro coetanei e ad integrarsi nel gruppo, mamma, papà ed educatori possono stare tranquilli.

Non c’è nulla di male nel desiderare di ritagliarsi un po’ di spazio per sé stessi. Bambini timidi o introversi vivono più serenamente quando sanno di non dover necessariamente o per lungo tempo partecipare ad attività collettive.

I primi per un eccesso d’ansia, i secondi per un’assenza di desiderio.

Quando preoccuparsi

Diverso è il discorso se, oltre alla tendenza ad isolarsi, compaiono altri comportamenti:

  • timidezza eccessiva, tristezza e/o forte insicurezza;
  • disinteresse per le attività svolte o per l’ambiente in cui si trova;
  • se piccolo evita deliberatamente e in modo continuato la compagnia dei suoi coetanei;
  • ha le capacità necessarie per interagire positivamente con il resto del gruppo, ma non vuole farlo: in casi come questi è importante osservare il bambino perché potrebbe nascondere un pesante senso di solitudine, a sua volta determinato da situazioni che vanno identificate e quando possibile risolte;
  • bambini bullizzati dai coetanei, traumi familiari o situazioni difficili in cui sono immersi (lutti, divorzi ecc..);
  • bimbi trascurati per incapacità genitoriali o per esigenze lavorative.

    Le cause che innescano un gravoso senso di solitudine in un bambino possono essere molteplici e vanno individuate e risolte (o rese accettabili) il prima possibile.

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