Dopo lo svezzamento ci si aspetta che da un momento all’altro il proprio bambino pronunci la sua prima parola.
Quanto bisogna aspettare? Non c’è un momento predefinito in cui i bambini iniziano a parlare, anche se una mamma può favorire lo sviluppo del linguaggio quotidianamente.
Le tappe dell’apprendimento
Il linguaggio viene appreso e sviluppato in modo graduale, e le tappe che abbiamo fissato non possono essere valide per tutti:
- Primo anno di vita: un bambino inizia a pronunciare suoni assonanti con le parole che sente in casa, oppure parole delle quali non conosce il significato.
- Fino ai diciotto mesi: un bambino può essere in grado di conoscere un numero inferiore ad un centinaio di parole, in relazione agli stimoli ricevuti.
- Dai 3 ai 5 anni: è il periodo in cui il bambino inizia a conoscere e a comprendere le regole del linguaggio. E’ il momento in cui prova ad esprimersi attraverso frasi semplici, spesso scorrette dal punto di vista grammaticale, ma dalle quali è facilmente comprensibile il messaggio che si vuole esprimere. Nelle scuole d’infanzia e nei nidi infantili, gli educatori praticano programmi educativi a questo fine.
Queste tappe di apprendimento non sono assolute, in quanto un bambino potrebbe avere uno sviluppo molto più precoce, se sottoposto ai giusti stimoli, o rallentato, nel caso ci fossero altre problematiche.
Come favorire lo sviluppo del linguaggio
Una mamma può, fin dallo stato di gravidanza, aiutare il bambino all’apprendimento del linguaggio.
Ci sono dei piccoli accorgimenti, che si possono adottare nella quotidianità per favorire questo sviluppo:
- Durante la gravidanza leggete ad alta voce e continuate a farlo anche successivamente.
- Parlate sempre al bambino e ripetete i suoni che pronuncia, anche se privi di senso, in modo da attirare la sua attenzione sulle parole che pronunciate.
- Canticchiate delle ninna nanne o delle canzoni in sua presenza.
- Quando sbaglia a pronunciare una frase, ripetetegliela in modo corretto.