Il governo è tornato sulla questione maternità e lo ha fatto non solo con una campagna particolarmente goffa, che ha scatenato un vespaio di polemiche, ma anche andando a rinnovare i contributi bebè sia per il 2016 che per il 2017.
Si tratta di assegni che vengono erogati dall’INPS, tenendo sempre conto di quelli che sono i valori ISEE ristoranti dalla famiglia, che possono essere ricevuti previa domanda e a patto di rispettare quelli che sono i requisiti indicati dalla legge.
Vediamo insieme chi ne ha diritto, quali sono i requisiti e a quanto ammonta il bonus bebè.
Chi ha diritto al bonus bebè 2016 e 2017?
Hanno diritto agli assegni erogati dall’INPS, i cosiddetti bonus bebè:
- I genitori di cittadinanza italiana;
- I genitori di cittadinanza comunitaria, ma residenti in Italia;
- I genitori di cittadinanza extra-comunitaria, ma comunque regolarmente soggiornanti nel nostro paese.
Il bonus viene altresì corrisposto per tutti i bambini che sono nati tra il primo gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017.
Dove presentare la domanda?
La domanda va inoltrata per via telematica all’INPS, entro 90 giorni dalla nascita del bambino o entro 90 giorni dalla formalizzazione dell’adozione. Si tratta di un termine assolutamente perentorio, che non ha alcun tipo di deroga applicabile.
A quanto ammonta il contributo?
Si tratta di 80 euro al mese per le famiglie il cui ISEE sia inferiore ai 25.000 euro annui, e di 180 euro se invece l’indicatore non supera i 7.000 euro mensili.
Il calcolo dell’ISEE, nel caso in cui non ne avessimo uno aggiornato, si può svolgere presso tutti i Patrocinati e i sindacati, spesso in modo assolutamente gratuito.
Per quanto tempo è previsto ?
Il bonus bebè, che tocca soltanto però alle famiglie che abbiamo elencato sopra, è previsto con scadenza mensile fino al compimento del terzo anno di età del bambino. Sarà erogato dunque per 36 mesi.
Chi percepisce 80 euro si vedrà accreditare dall’INPS dunque 2880 euro nell’arco di 3 anni. Chi ne percepirà invece 160, si vedrà accreditare il doppio, ovvero 5760 euro.
Sono sufficienti per crescere un bambino in serenità? No di certo, anche se potrebbe essere considerato comunque come un piccolo aiuto alle famiglie.