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Come adottare un bambino: a quale ente rivolgersi?

AdozioneIn Italia sono numerose le coppie che decidono di procedere con l’adozione.

L’adozione è un processo lungo e macchinoso, che comporta processi burocratici intricati e attese lunghissime, ma che si conclude spesso con la grande gioia di avere un bambino.

Come iniziare questo percorso? A quale ente possiamo rivolgerci?

Adozione nazionale

Per iniziare ci si può rivolgere al servizio sanitario oppure all‘Asl del proprio comune di residenza, che fornirà le indicazioni necessarie per poter procedere con le pratiche da presentare al Tribunale dei minori.

Spesso l’adozione nazionale prevede tempi molto più lunghi, rispetto a quella internazionale.

Adozione internazionale

Secondo la legge 476/98, ogni procedura di adozione internazionale deve essere supervisionata da un ente autorizzato. Prima di questa legge le coppie potevano rivolgersi direttamente alle autorità straniere.

Questi enti sono autorizzati dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, che aggiorna costantemente l’elenco, consultabile sul sito: http://www.commissioneadozioni.it.

Per scegliere un ente autorizzato basta cercare sull’elenco disponibile sul sito e diffidare da quegli enti che non appaiono nell’elenco, in quanto sia l’ente che la coppia (in minor portata) sono punibili per legge.

I compiti degli enti autorizzati

Secondo l’articolo 31 della legge sull’adozione il compito degli enti autorizzati è quello di:

  • Informare la coppia sulle procedure e sulle prospettive, in base al paese scelto.
  • Trasmettere all’autorità straniera la dichiarazione di disponibilità di adozione, insieme ai documenti che dichiarano l‘idoneità della coppia.
  • Attendere dall’autorità straniera la comunicazione d’incontro con il bambino per comunicarla agli aspiranti genitori.
  • Se i genitori accettano, l’ente organizza un incontro con il bambino.
  • Se l’incontro ha esito positivo l’ente assiste i coniugi nei passi da svolgere, nel paese straniero, per procedere con la compilazione dei documenti per l’adozione.
  • Non appena si ottiene l’autorizzazione all’ingresso del minore in Italia è possibile procedere con il trasferimento del bambino.
  • L’ente continua il monitoraggio anche dopo l’adozione e rimane un punto di riferimento per la famiglia.

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