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Come gestire i capricci senza rovinare il rapporto mamma e figlio

Una situazione molto comune, che spesso getta nel panico i genitori, è quella di gestire i capricci dei propri bambini in modo opportuno.

Cosa sono i capricci?

Per il senso comune il capriccio è un comportamento eccessivo e irrazionale del bambino in relazione a una decisione del genitore con cui non è d’accordo. In realtà, è qualcosa di più, è il modo che il bambino utilizza per capire come funzionano le cose.

Altre volte, invece, il capriccio è la manifestazione scorretta o esagerata di un malessere o di una richiesta di attenzioni da parte del bambino. Vediamo quindi come affrontare i capricci senza danneggiare la relazione con il bambino.

Come affrontare i capricci?

1. Cercare un confronto

Innanzitutto, non bisogna dare per scontato che il capriccio sia una finzione o una sfida. Anche i bambini, come gli adulti, hanno delle reazioni emotive agli eventi. Tuttavia, a differenza dei più grandi, non conoscono ancora le possibili modalità di comportamento.

Un modo utile per gestire i capricci dei piccoli, e indagare sullo stato delle cose, è quello di chiedere al bambino di spiegarci perché si comporta così. È stanco o arrabbiato? O forse si è offeso per qualcosa che abbiamo detto o fatto, ma che ci è sfuggito?

Allo stesso modo è importante che il bambino capisca perché il genitore gli abbia detto di fare o non fare qualcosa. Dirgli semplicemente “non mettere i piedi sul tavolo”, probabilmente susciterà l’effetto opposto, che definiremo capriccio, ma che non spiega al bambino perché non va fatto.

2. Attenzione al linguaggio

Nel gestire i capricci bisogna anche utilizzare il giusto linguaggio. Non si può insegnare a un bambino a non gridare o a non gettare tutto a terra se poi è la stessa cosa che vede fare al genitore.

I motivi sono essenzialmente due: da un lato diamo al bambino delle informazioni incoerenti della serie “Se non si urla perché tu lo fai?”, nonché un esempio poco ortodosso da seguire.

Dall’altro lato potremmo scatenare una reazione ancora più forte o una chiusura. Ricordiamoci che il capriccio è un mezzo per conoscere il mondo, ma anche per esprimere qualcosa di più celato. Per cui meglio approcciare in modo empatico, mantenendo un toco pacato, piuttosto che farlo sentire respinto o attaccato.

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