L’idrocefalo è una malformazione che provoca un accumulo di liquido nello spazio ventricolare cerebrale e/o nello spazio meningeo. Nell’idrocefalo il liquido cerebrospinale si raccoglie in maniera abnorme, la pressione intracranica aumenta e provoca vari disturbi gravi, come:
- Patologie psichiche;
- Convulsioni;
- Circonferenza cranica abnorme;
- Deficit nello sviluppo intellettivo.
Una diagnosi precoce di idrocefalo con relativa terapia, può evitare conseguenze fatali.
Diagnosi e cura
Innanzitutto va eseguito un test neurologico specifico per l’idrocefalo, poi test di imaging e risonanze magnetiche cerebrali aiutano a risalire alla causa scatenante dell’idrocefalo. Anche l’ecografia cerebrale può essere utile per diagnosticare l’idrocefalo nel neonato, ma anche prima della nascita. Test a raggi X, arteriografie e testi di rilevamento della pressione endocranica possono essere esami necessari a scovare l’idrocefalo.
L’idrocefalo non va mai e poi mai trascurato poiché potrebbe risultare fatale al bambino. Le cure devono essere tempestive e bisogna iniziarle subito dopo la diagnosi. In questo modo è possibile ridurre i possibili danni al cervello e aumentare l’aspettativa di vita.
Il trattamento è chirurgico e in base alla gravità dell’idrocefalo sono possibili tre tipi di operazione:
- Ventricolostomia per idrocefalo. È una procedura chirurgica che utilizza una microcamera grazie alla quale il chirurgo praticherà un foro nei ventricoli cerebrali per aiutare il passaggio del liquido. In alcuni casi il foro potrebbe chiudersi e i sintomi dell’idrocefalo ricomparirebbero in fretta.
- Shunt chirurgico per idrocefalo. Va inserito un sistema di drenaggio, lo shunt, che permette di assorbire più facilmente il liquido. I malati di idrocefalo hanno bisogno dello shunt per tutto il resto della loro vita. Un’operazione di questo tipo potrebbe provocare alcune complicanze, come un’infezione. In casi del genere è necessaria una cura a base di antibiotici.
- Cauterizzazione o rimozione delle parti di cervello che formano il liquido. Questa procedura va effettuata solo in casi particolarmente gravi e pericolosi.
Un paziente affetto da idrocefalo deve sottoporsi a controlli di routine per tutta la vita, per riuscire a gestire i sintomi ed evitare possibili complicazioni. Se scovato grazie ad una diagnosi precoce, l’idrocefalo può essere gestito molto bene e non interferire con conseguenze troppo gravi sulla vita e sulla crescita del bimbo. In caso di sospetto idrocefalo, contattate immediatamente un medico, che dovrà condurre i test appropriati per individuare la possibile presenza della patologia e intervenire di conseguenza. In genere si riesce, ai nostri giorni, a recuperare, quindi niente paura e via, di corsa dal medico.