La legge 40 sulla fecondazione assistita è stata una delle più discusse, a tema concepimento artificiale, non solo nel nostro paese, ma anche in altri paesi d’Europa, dove le decisioni prese dall’Italia sono state prese a metro di liberalità o illiberalità delle proposte di legge dei paesi stessi.
Nel 2005 si provò ad intervenire, senza successo, a colpi di referendum abrogativo. Nel 2009 però, a parziale recupero di chi non ha mai visto di buon occhio la legge, è intervenuta la Consulta, dichiarandone ampie parti come incostituzionali.
Vediamo adesso, nel momento in cui vi scriviamo, come funziona effettivamente la legge 40, vedendo anche cosa cambia alla luce delle modificazioni avvenute nel 2009.
Chi può accedere alla fecondazione assistita?
La legge 40 stabilisce, con relativa precisione, che chi può accedere alla fecondazione assistita sono:
- Coppie sposate;
- Coppie stabilmente conviventi.
In aggiunta a questo requisito c’è anche bisogno di essere:
- Potenzialmente fertili (età);
- Di sesso diverso;
- Entrambi viventi;
- Con un problema di sterilità certificabile da un medico.
L’abolizione del numero massimo di embrioni
La legge del 2009 ha eliminato il massimo di 3 embrioni da creare per impianto, ritenendo questo limite incostituzionale. In questo modo vengono salvaguardate le possibilità della coppia di concepire (agli stessi costi), eliminando quelli che erano limiti che erano stati imposti dai politici più vicini alle posizioni del Vaticano per quanto riguarda la tutela della vita sin dal suo concepimento.
Vietato il congelamento
Nel nostro paese, al contrario di quanto avviene nella maggioranza dei paesi europei, è vietato il congelamento degli embrioni e degli zigoti. Si tratta infatti di, almeno parlando dal punto di vista medico, un controsenso bello e buono.
C’è bisogno di stimolare così, con dei cicli ormonali, la produzione di ovuli da parte della donna ogniqualvolta si volesse ritentare la fecondazione.
Divieto di fecondazione eterodossa
In Italia, al contrario di quanto avviene nella maggioranza dei paesi europei, è assolutamente vietata la fecondazione eterologa. Questo vuol dire che il materiale biologico per la fecondazione e il concepimento dovrà provenire necessariamente dai partner e non da amici, parenti o anche estranei.