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Mirtilli in gravidanza: si o no?

Un alimentazione varia e bilanciata costituisce uno dei fondamenti per la nostra buona salute. Ci sono poi, quei momenti particolari della vita in cui prestare la giusta attenzione al modo in cui mangiamo diventa ancora più importante, è questo sicuramente il caso delle donne in dolce attesa.

Il cibo, e con esso le sostanze che contiene, influisce sullo stato di salute di mamma e bambino, per questo le nostre scelte devono essere sempre ponderate e, ancor meglio, fatte seguendo le indicazioni di uno specialista.

Calcio,ferro ed acido folico sono solo alcune delle sostanze fondamentali per la giusta crescita del feto, ma non dobbiamo dimenticarci anche della mamma, custode della nuova vita. Tanti piccoli cambiamenti possono insorgere con l’avanzare della gravidanza:

comparsa del diabete gestazionale, difficoltà del transito intestinale, cattiva circolazione che colpisce in special modo gli arti inferiori che tendono spesso a gonfiarsi.

Il mirtillo

Il mirtillo può essere un valido aiuto su più fronti, vediamo ora quali sono le caratteristiche di questo importante alimento.

Possiamo tranquillamente definirla una bacca, appartenente a quel gruppo di vegetali che in inglese definiamo berries (in inglese parliamo infatti di cranberry), è infatti il frutto di un arbusto del sottobosco, dal gusto essenzialmente dolce.

Troviamo diverse tipologie di mirtillo in natura, che identifichiamo in base al colore, i più comuni sono il mirtillo nero e quello rosso, il primo di un colore blu-violaceo ha un gusto più dolce, mentre il rosso anche se maturo mantiene un retrogusto piuttosto aspro.

Come e perché

In gravidanza questo alimento ci torna utile, come molti ormai sapranno, per favorire la circolazione sanguigna ed aiutare così le donne in dolce attesa a mitigare la sensazione di pesantezza alle gambe.

Sappiamo inoltre che questo frutto è anche ricco di acido folico, un elemento fondamentale per la corretta crescita del feto e per prevenire problemi neurologici riguardanti il bimbo.

Possiamo assumerlo in diverse forme: aggiungere le bacche allo yogurt per renderlo più gustoso, farne un succo (anche quelli già pronti possono andare bene, ma dobbiamo leggere attentamente gli ingredienti e controllare il quantitativo di zucchero presente ed eventuali conservanti) o una tisana.

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