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Neonati: quando iniziano a ridere?

La melodia delle risate di un bambino è uno dei suoni più belli al mondo, che riempie di gioia il cuore di chi lo ascolta.

La risata umana nasce come una reazione emotiva ad alcuni stimoli, ma ci vuole un po’ di tempo per produrre questo piacevole suono.

A quale età i neonati cominciano a ridere forte?

Quando un neonato comincia a ridere forte?

Il bambino appena nato è in grado di comunicare i suoi bisogni solo attraverso il pianto. I muscoli del viso e le corde vocali non sono ancora abbastanza sviluppati per produrre una vera e propria risata. Probabilmente sarà possibile notare un sorriso rilassato, ma si tratta solo di un riflesso involontario.

Il primo sorriso generato come risposta a uno stimolo esterno avviene verso i 2 mesi di vita, quando finalmente riesce a riconoscere il viso della mamma. Da quel momento in poi il neonato inizia a prendere confidenza col suono della propria voce.

Inizialmente ne sarà sorpreso e spaventato, ma col tempo imparerà a trovarlo perfino divertente. Dai 3 ai 5 mesi di vita il bambino impara gradualmente a ridere in modo sonoro. Verso i sei mesi si passa a una nuova fase dello sviluppo mentale ed emotivo: quella del sogno.

In questo periodo può accadere che il bambino inizi a ridere mentre dorme. Non bisogna assolutamente allarmarsi, anzi è un segnale di buona salute del piccolo. Anche il singhiozzo dopo la risata è normale: l’apparato respiratorio si sta sviluppando e possono verificarsi nuovi spasmi.

Perché il bambino non ride?

Può capitare che il neonato, passata l’età dei 2-3 mesi, non produca alcuna risata. I motivi del ritardo o dell’assenza della risata possono essere:

  • Sistema nervoso debole: ciò avviene soprattutto in bambini sottopeso oppure nati prematuri. In questi casi bisogna solo avere la pazienza di aspettare il tempo in cui il sistema nervoso sarà pronto a fare il suo lavoro;
  • Mancanza di un esempio da seguire: se i genitori sorridono raramente e hanno difficoltà ad esprimere le proprie emozioni, il bambino non avrà un chiaro esempio da imitare;
  • Lesioni cerebrali: le cause possono essere legate a un parto della mamma particolarmente complicato oppure a malattie neurologiche che portano a disturbi come l’autismo.

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