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Nuovi social: conoscerli per proteggere i più piccoli

Ad oggi sono molte le piattaforme di social media popolari tra i giovanissimi: da Facebook passando per Instagram o Snapchat fino ad arrivare a Tiktok. Le domande più frequenti sono: ne viene fatto un buon uso? E soprattutto, è giusto dare ai piccoli uno smartphone per iscriversi a questi social?

Per eliminare la paura delle nuove tecnologie in mano ai più piccoli, bisogna iniziare imparando a conoscere meglio questi nuovi strumenti. É noto che tutte queste piattaforme nascano con lo scopo di favorire l’interazione tra i membri di una community.

Ma se non seguiti, i giovani, possono farne anche un cattivo uso. Viviamo in un mondo dove si da molta importanza all’immagine che si offre ad un pubblico. I social sono un esempio di questo fenomeno. Permettono di fuggire dalla realtà, distogliendo l’attenzione da qualsiasi responsabilità.

I limiti di età

Come per tutti i social, ciò che nuoce di più ai bambini e agli adolescenti sono l’abuso e l’uso distorto che ne viene fatto. Questi social non devono diventare il centro delle vite dei ragazzi, soprattutto quando contengono dei video che possono facilmente essere fraintesi.

L’età minima di iscrizione ai social è legata al Regolamento Europeo che prevede il divieto di iscrizione ai servizi digitali ai minori di 16 anni. Invece chi ha tra i 13 e i 14 anni può farlo con l’autorizzazione dei genitori.

Ma chi controlla i profili e la realtà dei dati? I genitori controllano effettivamente gli account dei loro figli? Ne vietano l’utilizzo prima dell’età prevista dalle norme vigenti nei propri Paesi e dalle procedure dei social?

Cosa fare per ridurre i rischi legati ai social per i più piccoli

Per proteggere i bambini da tutti questi rischi non necessariamente bisogna vietarne l’uso, ma si deve avere la possibilità di introdurre una cultura ed un’educazione all’uso degli strumenti telematici, anche a casa.

Anche il ruolo della scuola è di fondamentale importanza: bisogna promuovere attività che educhino a un sano uso dei social, mettendo al corrente i ragazzi dei rischi e pericoli che si possono incontrare sulle piattaforme o in Internet in generale.

Bisogna, inoltre, rafforzare i controlli, come indagare su chi si iscrive realmente a queste piattaforme, in modo tale da garantire la tutela di tutti, soprattutto dei più giovani.

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