Chi decide di rifiutare il congedo materno ha diritto, entro i primi 12 mesi, a due pause da un’ora di riposo ogni giorno, quella che per intenderci le nostre nonne e le nostre mamme chiamavano ora di allattamento.
Ma a cosa abbiamo diritto? Cosa possiamo esigere dal datore di lavoro? Vediamolo insieme.
Chi può usufruire dell’ora di allattamento?
Possono usufruire dell’ora di allattamento tutte le lavoratrici dipendenti che abbiamo partorito entro l’ultimo anno e che abbiano deciso di non avvalersi del congedo materno.
Bisogna essere lavoratrici dipendenti e durante queste ore si è anche autorizzate ad abbandonare il luogo di lavoro e a recarsi a casa.
Quante ore sono?
Si tratta di un’ora per chi lavora meno di 5 ore al giorno, e invece di 2 ore per chi lavora più di 5 ore al giorno. Le due ore possono essere utilizzate in modo separato, tipo una alla mattina e una dopo pranzo, oppure utilizzate consecutivamente.
Le può richiedere anche il papà
Le normative tendono ormai a omologare i diritti del papà a quelli della mamma ed è per questo motivo che oggi anche i papà possono chiedere “l’ora di allattamento”, nei seguenti casi:
- I figli sono in affido solo al padre;
- La madre ha deciso di non ricorrere a questo istituto;
- La madre lavora in modo indipendente;
- La madre è malata oppure è deceduta.
La retribuzione
Per le ore di allattamento è prevista una retribuzione del 100%, che viene anticipata dal datore di lavoro e poi corrisposta però dall’INPS. Chi usufruisce di questo servizio non dovrebbe trovarsi alcun tipo di sorpresa in busta paga.
I gemelli
Chi abbia messo al mondo dei gemelli ha diritto, a prescindere di quanti gemelli siano, al doppio delle ore. Siamo quindi davanti a un permesso per allattamento di 4 ore di cui si può usufruire, anche in questo caso, sia in modo continuativo sia invece alternando le ore.