La pappa reale è utilizzata da tempo immemore come principio ricostituente, particolarmente adatto in quelle situazioni di stress emotivo e fisico che necessitano di un aiuto.
La gravidanza non può che essere una di queste ed è per questo motivo che la pappa reale è da sempre ritenuta un importantissimo integratore per le gestanti.
Tuttavia di voci che ne indicherebbero una potenziale pericolosità se ne sentono tante e per questo motivo abbiamo deciso di affrontare l’argomento in una guida, mettendo a confronto i pro e i contro della pappa reale in gravidanza.
Vediamo insieme come comportarci.
Perché usare la pappa reale in gravidanza?
Innanzitutto è bene consumare pappa reale durante la gravidanza per le sue forti proprietà energizzanti e ricostituenti. La gravidanza non è assolutamente una passeggiata ed è più che normale affrontare periodi durante i quali possiamo sentirci particolarmente spossate e prive di energia.
La pappa reale può aiutarci allo scopo, in quanto è in grado quantomeno di ridurre il senso di stanchezza e di svogliatezza che può colpirci durante la gestazione.
Allo stesso tempo, la pappa reale sembra avere importantissime interazioni con il nostro umore: chi consuma pappa reale, per intenderci, tende ad essere più allegra.
Allo stesso tempo regola naturalmente l’appetito, il che vuol dire che può darci una mano anche a non abbuffarci durante la gestazione: sappiamo che mantenere un peso accettabile è segno di salute per la gestante e proprio in questo senso la pappa reale può essere di grandissimo aiuto.
E’ davvero pericolosa per chi è incinta?
Recentemente si è cominciato, finalmente aggiungiamo noi, a parlare degli effetti che la pappa può avere sulle contrazioni uterine. Sebbene il grosso degli studi indichi l’azione della pappa reale come normalizzatrice delle contrazioni, in alcuni studi più recenti è stata invece sottolineata la possibilità, da parte di questa sostanza, di stimolare suddette contrazioni.
Per questo motivo l’utilizzo di pappa reale in gravidanza deve essere limitato fino al 5–6 mese e comunque avvenire esclusivamente sotto supervisione del proprio medico e del proprio ginecologo. Si tratta di un alimento/integratore potenzialmente ottimo, ma al quale dobbiamo comunque prestare la dovuta attenzione.