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Placenta accreta: di cosa si tratta

La placenta accreta è una placenta adesa in modo anormale e causa un ritardo nel secondamento. La rimozione manuale o la espulsione naturale della placenta non è possibile dato che causa una emorragia post-partum massiva.

Si tratta di una diagnosi che può spaventare moltissimo la mamma in attesa e che, purtroppo, porta a delle conseguenze permanenti. Vediamo ora di approfondire meglio questo argomento.

Cause

La diagnosi di placenta accreta si fa con l’ecografia e in genere si procede con il taglio cesareo programmato e con una isterectomia per evitare emorragie e pericoli per la vita di mamma e bambino.

Purtroppo a causa dell’isterectomia (intervento di rimozione dell’utero), la donna non potrà più avere figli. La causa maggiore di placenta accreta è un precedente intervento all’utero, compreso un precedente cesareo.

Nella placenta accreta i villi placentari non si trovano nelle cellule uterine ma si estendono al miometrio. Il rischio di placenta accreta aumenta di circa il 10%, se la donna ha già avuto un parto cesareo ed è maggiore del 60% se la donna ha avuto tre cesarei, ma solo in caso di placenta previa (anomalia della placenta a seguito di precedente cesareo o parti plurimi).

Per questa ragione se la donna ha avuto già un cesareo o più figli, è importante fare controlli specifici. Altri fattori di rischio sono:

  • Età maggiore di 35 anni;
  • Multiparità (più parti);
  • Precedente intervento all’utero;
  • Fibromi sottomucosi;
  • Lesioni endometriali.

Sintomi

Tra i sintomi più comuni si trova il sanguinamento vaginale profuso dopo il parto quando la placenta non viene espulsa entro 30 minuti. Se la donna è a rischio, bisogna fare una diagnosi tramite ecografia il prima possibile.

L’ecografia può essere eseguita periodicamente dalla 20a alla 24a settimana, ma se si scopre la placenta accreta durante il parto risulta necessaria una laparotomia per evitare emorragie massive e di mettere a rischio della vita della mamma.

Se invece gli esami prenatali evidenziano la presenza di una placenta accreta, si procede con il parto cesareo programmato con rimozione dell’utero (isterectomia).

Questo intervento è necessario per salvare la vita alla paziente e per proteggere il feto ed è il solo disponibile al momento.

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