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PTSD nei bimbi: come scoprirlo

Il PTSD, o disturbo da stress post-traumatico, è un forte disturbo dell’umore che può sopraggiungere in conseguenza ad un trauma anche nei bambini.

Aggressioni, catastrofi naturali, incendi, incidenti, violenze, attacchi da parte di animali possono infatti causare un sovraccarico di stress, al quale la psiche non è preparata a rispondere correttamente.

Da lì la sofferenza mentale e il comportamento disfunzionale. Ma come riconoscere il PTSD nei bambini? Vediamolo insieme.

Come si manifesta e perché?

L’evento traumatico vissuto dal bambino può consistere non solo in un fatto direttamente vissuto e subìto, ma anche nell’esperienza di assistere a qualcosa di brutto. La violenza domestica, un abuso sessuale o essere testimone di un incidente sono alcuni degli elementi più diffusi.

Per la diagnosi il fattore temporale è determinante: per parlare di PTSD deve essere trascorso almeno un mese dall’evento scatenante. Durante il primo mese di sintomi, infatti, si parla di stress post-traumatico acuto, che tende poi a riassorbirsi in 3-4 settimane.

Se questo si cronicizza, invece, ecco il PTSD vero e proprio. I sintomi hanno a che vedere con l’area cognitiva, emozionale e comportamentale del bambino. Il piccolo potrebbe avere flashback, ossia rivivere l’evento più volte in maniera inattesa ed improvvisa, a volte accompagnata da dissociazione.

Quest’ultima si verifica quando il bambino sembra altrove e non risponde agli stimoli che lo circondano. Nel PTSD poi sono frequenti incubi e sonno problematico.

Anche il comportamento si modifica: il bambino appare spento e privo di motivazione, mostra scarso interesse per attività solitamente coinvolgenti (come giocare) ed evita l’interazione. Talvolta, invece, compaiono momenti di iperattività in cui il piccolo si mostra eccessivamente su di giri.

Un altro sintomo importante è un costante stato di allerta e vigilanza: il bambino è sempre pronto a scattare in maniera sproporzionata agli stimoli ambientali. Compare inoltre il comportamento evitante: il bimbo sfugge in tutti i modi le situazioni (o persino i dettagli) che gli ricordano il trauma.

PTSD da non confondere con l’ADHD

Soprattutto se non si è a conoscenza di un possibile fattore scatenante, attenzione a non confondere il PTSD con l’ADHD, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

Sebbene questo non rientri nella categoria dei disturbi dell’umore, alcuni sintomi possono sovrapporsi; è dunque necessaria la diagnosi precisa di uno specialista in psicologia infantile.

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