La mononucleosi è una patologia che può colpire non solo adolescenti e adulti, ma anche bambini in età prepuberale. Si tratta di una patologia che ha un nucleo di sintomi relativamente fisso e che può essere individuata da un medico esperto anche partendo da un numero minimo di esternazioni.
In questo articolo ci occuperemo proprio di quelli che sono specificatamente i sintomi della mononucleosi nel bambino e di come interpretarli per distinguerli da una banale influenza.
Il problema dei neonati: i sintomi sono molto blandi
Il primo problema con il quale dobbiamo confrontarci è sicuramente quello che riguarda neonati e bambini molto piccoli. È noto in medicina infatti che la mononucleosi in età prepuberale tende ad avere manifestazioni e sintomi piuttosto blandi, il che si traduce in una certa difficoltà nell’accertare la presenza della malattia prima delle analisi.
Più si è grandi, più i sintomi sono forti
I sintomi della mononucleosi si fanno più forti con il crescere del bambino, per raggiungere il loro picco con l’età adulta.
Le due fasi
I sintomi della mononucleosi si possono facilmente dividere in 2 fasi.
C’è infatti una prima fase, che è quella che va dal settimo al quindicesimo giorno successivo al contagio, che è caratterizzata da:
- Sensazione generale di malessere per il bambino;
- Stanchezza;
- Svogliatezza;
- Mal di gola;
- Nausea;
- Mal di pancia;
- Febbre non alta;
- Sudorazioni fredde;
- Brividi;
- Mal di testa.
Successivamente alla prima fase, a circa due settimane dal contagio, si fanno avanti quelli che sono i sintomi più propriamente collegati in senso univoco alla mononucleosi, come ad esempio:
- Infiammazione della gola, che può essere anche immune ai normali trattamenti;
- Chiazze rosse su palato e gola;
- Tonsille coperte da placche bianche;
- Deglutizione molto difficile;
- Febbre anche alta, che può superare i 39°;
- Ghiandole che si ingrossano, in genere prima sul collo;
- Presenza di un esantema che assomiglia a quello del morbillo. (di questo parleremo più avanti).
Le chiazze rosse e l’amoxicillina
La comparsa di chiazze rosse è in genere collegata all’uso di amoxicillina, un farmaco che potrebbe essere somministrato nel caso in cui non ci si dovesse accorgere tempestivamente di essere in presenza di mononucleosi nel bambino.
Questo vuol dire che, nel caso in cui dovessero comparire chiazze rosse senza motivi apparenti in seguito all’assunzione di amoxicillina, si sarà in presenza, con ogni probabilità, proprio di mononucleosi.