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Si può mangiare il kebab in gravidanza?

kebabIl kebab, croce e delizia di un popolo, quello italiano, che con il fast food straniero non è poi mai andato così tanto d’accordo. Quando si parla di kebab, però, sono in molti a stropicciare gli occhi e a cominciare ad avere un certo languorino.

Ma che dire di questo alimento per chi sta affrontando una gravidanza? Si può mangiare senza problemi? Oppure  sarebbe meglio evitarlo almeno fino a parto avvenuto? Vediamolo insieme.

Non il più salutare dei pasti

Il kebab sarà anche buono, ma c’è sicuramente da dire che non è il più salutare dei pasti. Si tratta infatti di un panino che include non solo carne cotta al girarrosto verticale (il doner, appunto), ma anche salse grasse a base di maionese e yogurt, spezie a volontà, spesso patatine fritte e altre schifezze da fast food.

Il risultato, per il palato, è sicuramente interessante, ma lo stesso non si può dire del nostro corpo, che dovrà digerire un miscuglio di cibi e sostanze davvero pesante.

Tantissime calorie

Le calorie incluse in un kebab standard sono sicuramente fuori portata: un panino supera facilmente le 700 calorie e può anche sfondare quota 1000. Si tratta dunque di un pasto che non dovrebbe essere ritenuto per tutti i giorni, ma piuttosto un piccolissimo sgarro da consentirci di tanto in tanto, senza assolutamente esagerare.

Troppo sale

L’ultimo problema collegato al kebab è sicuramente quello del sale: nel kebab, tra patate fritte, carne e aggiunta da parte di chi lo prepara, ci troviamo un prodotto pieno di sale, che oltre a fare male in generale, fa anche particolarmente male a chi sta affrontando una gravidanza.

Questo perché durante la gravidanza la pressione è già più alta del solito e anche gli episodi di ritenzione idrica non sono assolutamente da ignorarsi. Si tratta dunque di un prodotto che va ad aggravare situazioni che sono già comuni durante la gestazione.

Mangiarlo sì, ma con estrema moderazione

Il kebab si può sicuramente mangiare durante la gravidanza, ma questo non vuol dire che si tratti di un alimento da consigliare. Anzi, è vero il contrario, si deve infatti andare a limitare il ricorso a questo alimento per quanto possibile, perché sono presenti le problematiche che vi abbiamo riassunto poco sopra.

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