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Spina bifida: è possibile correggerla con un intervento in utero

La spina bifida è una malformazione di tipo congenito che compare a causa di un difetto nello sviluppo della colonna e del midollo spinale e che si sviluppa durante la vita embrionale.

Provoca un’incompleta chiusura della colonna vertebrale, che a sua volta comporta la fuoriuscita delle meningi e/o del midollo osseo spinale da una fessura sulla schiena.

Questa malformazione comporta l’immobilità degli arti inferiori, la difficoltà a controllare gli sfinteri, complicazioni neurologiche, difficoltà di apprendimento e di attenzione, difficoltà nel linguaggio, difficoltà visive, sviluppo di piaghe da decubito ecc…

La principale arma per contrastare questo malattia è la prevenzione: con assunzione di acido folico già durante la pianificazione della gravidanza, stile di vita sano e con una alimentazione corretta.

Nuove frontiere della scienza

Un importante traguardo in materia di spina bifida è stato recentemente raggiunto dall’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di Milano, Ospedale San Raffaele. È stato infatti effettuato un intervento di correzione micro-neurochirugica completa della spina bifida.

L’intervento è avvenuto alla ventiduesima settimana di gestazione su di un bimbo poi nato alla trentacinquesima settimana con taglio cesareo in ottime condizioni di salute.

La positività dell’evento può essere motivata da tre principali caratteristiche:

  1. Ridotto trauma uterino, dal momento che l’intervento si è svolto in utero inserendo dei particolari e sottilissimi strumenti (appena 3 millimetri di spessore) attraverso un’unica e piccolissima incisione;
  2. La correzione eseguita è completa e definitiva, per tanto i bambini dovranno essere monitorati ma non dovranno subire ulteriori interventi di correzione;
  3. L’epoca gestazionale precoce, che consente al piccolo paziente di godere di altro tempo nel grembo materno durante il quale la natura completerà la correzione avviata dalla mano del chirurgo.

Alcuni feti erano già stati operati in passato, ma ciò era avvenuto aprendo l’utero ed esponendo il feto all’esterno, con i rischi che questo comporta.

Una speranza in vista per molte famiglie

Interventi come quello portato ad esempio sono una importante conferma di quanto i medici esperti siano un riferimento importante per la cura di patologie rare o molto complesse come la spina bifida.

L’inventrice di questa tecnica è la dottoressa Denise Lapa Pedreira. La sua supervisione ha permesso all’equipe di medici del San Raffaele di raggiungere il risultato, donando speranza e felicità a tante famiglie.

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