La concentrazione di agenti inquinanti nell’aria che respirate durante la gravidanza aumenta il rischio di autismo del vostro bebè.
E’ questo il risultato di una ricerca condotta ad Harvard, celebre ateneo americano, che allarga lo spettro di danni causati dall’aria inquinata delle nostre città.
Lo studio
Lo studio, che è stato pubblicato la scorsa settimana nell’Environmental Health Perspectives, ha analizzato 14 agenti inquinanti associati da altri studi all’autismo.
Le conclusioni sono di quelle forti: l’esposizione della donna gravida ad ambienti carichi di questi inquinanti potrebbe aumentare il rischio di disordini nello sviluppo neuro-psichico.
«Le donne che vivono in aree meno inquinate», dice la Dr.ssa Andrea Roberts, una ricercatrice di Harvard che ha guidato la ricerca, «hanno un rischio del 60% inferiore rispetto a quelle che vivono in città particolarmente inquinate».
Gli agenti sotto accusa
Gli agenti inquinanti sotto accusa sono di quelli che si trovano, purtroppo, anche nelle nostre città. Metilene, cloro, piombo, manganese, e una combinazione di questi particolarmente concentrata può aumentare il rischio di autismo nel bambino, che comincia a subire danni al suo sviluppo già durante la gestazione.
Una condizione in costante aumento
L’autismo è una condizione che, almeno negli Stati Uniti, dove le ricerche sono più frequenti, è in aumento. Si calcola che circa 1 bambino su 88 sia dentro lo spettro dell’autismo. Nel nostro paese i dati sono purtroppo poco affidabili e non aggiornati.