La maternità, o il congedo di maternità, permette alla donna di dedicare gran parte del suo tempo alle cure del bambino appena nato. Tuttavia, allo scadere del tempo stabilito, bisogna tornare a lavoro e organizzare la nuova vita.
Il rientro a lavoro può essere più difficile di quello che sembra, soprattutto se si tratta del primo figlio. Ci si sente divise da un lato dalla necessità di tornare “in carreggiata” e dall’altro dal malessere e dalle preoccupazioni di dover lasciare il proprio bambino.
In questo articolo, diviso in due parti, cercheremo di fornirti una piccola guida su come organizzare il tuo rientro a lavoro, sperando ti sia utile a vivere questa transizione in modo più sereno.
Prima di tornare a lavoro
Innanzitutto, prima di rientrare a lavorare a tutti gli effetti, stabilisci dove lascerai il bambino nel tempo in cui non ci sarai. Se hai un compagno, prendete questa decisone insieme. È importante che le scelte – e il carico emotivo e mentale a esse correlato – sia condiviso tra i genitori.
Una delle prime alternative a disposizione è quella dell’asilo nido. Informati sulle diverse strutture, preferendo una a portata di mano, magari vicina al posto di lavoro, in modo da poterla raggiungere più facilmente, sia per accompagnare il bimbo che per andarlo a riprendere in caso di necessità.
Il passaggio dall’ambiente familiare, luogo caro e noto, a quello non ancora sperimentato del nido, può essere un’operazione difficile per il bambino. Per questo è bene che inizi a frequentarlo ancor prima che tu torni a lavoro.
Babysitter e nonni
In sostituzione del nido puoi assumere una babysitter o una tata. La prima si occupa principalmente della cura del bambino, mentre la seconda si prende cura anche dell’ambiente domestico. Qualsiasi sia la collaboratrice scelta, puoi concordare con lei i giorni, gli orari e le mansioni da svolgere.
Una figura come quella della tata o della babysitter è utile anche nel caso in cui il bimbo frequenti il nido e si ammali, cosa che i primi tempi potrebbe accadere con una certa frequenza. In questo caso puoi optare per una collaborazione a chiamata, ossia solo in caso di bisogno.
Per ultimo, ma non per importanza, ci sono i nonni. Essi rappresentano un’importante risorsa alla famiglia in caso di rientro a lavoro della madre, ed è un bene usufruirne se vi è la possibilità.
Questo è quanto, non perdetevi la seconda parte del nostro articolo. A presto!