Il tumore all’utero è a oggi il tumore maligno più frequente nelle donne dopo il tumore al seno. L’incidenza è in aumento a causa della maggiore incidenza della terapia ormonale sostitutiva e dell’aumento dell’obesità. La sintomatologia è aspecifica e non sempre si riesce subito a capire di cosa si tratta.
Vediamo di conoscere meglio il tumore all’utero.
Tumore dell’utero
I sanguinamenti vaginali anomali sono tra i sintomi del tumore, spesso le perdite anomale sono occasionali ed innocue, ma non vanno mai trascurate. Se accompagnate da dolore addominale e dolore durante i rapporti sessuali, le perdite possono essere spia di un problema più serio.
Se si presenta anche del malessere generalizzato e una perdita di peso senza ragione apparente, bisogna rivolgersi immediatamente ad un medico. Il ginecologo farà esami specifici come un’ecografia transvaginale e poi una isteroscopia con biopsia endometriale se necessario.
Cause
Esistono due tipi di carcinoma all’utero:
- Tipo 1, ovvero l’adenocarcinoma endometrioide che è estrogeno dipendente e colpisce le donne più giovani, in genere ha una prognosi favorevole;
- Tipo 2, ovvero il carcinoma sieroso, o papillare, o a cellule chiare che colpisce donne più avanti con l’età, non è estrogeno dipendente ed ha una prognosi meno favorevole;
I tumori maligni che si creano nel miometrio prendono il nome di sarcomi e la prognosi è spesso infausta.
Sintomi
Il sintomo più comune è il sanguinamento anomalo senza correlazione al ciclo mestruale. Per questo consigliamo di valutare assieme al medico ogni sanguinamento anomalo per escludere una causa maligna.
Altri sintomi associati sono:
- Dolore addominale;
- Dolore pelvico;
- Dolore durante i rapporti;
- Malessere;
- Calo ponderale.
Diagnosi, prognosi e terapia
Come anticipato il medico inizia con un’ecografia transvaginale, poi con un’isteroscopia e, se utile, anche con una biopsia che darà la conferma della diagnosi.
A seconda del tipo di tumore la prognosi è diversa, come anticipato i tumori estrogeno dipendenti hanno una prognosi favorevole, quelli non estrogenici hanno una prognosi meno favorevole e i sarcomi hanno spesso conseguenze infauste.
La terapia in genere è quella chirurgica e si procede con l’asportazione della parte malata. Poi comunemente si procede con la chemioterapia e radioterapia. Controlli periodici sono utili per la diagnosi precoce.