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Villocentesi: procedura e risultati

villocentesi-schemaTra i tanti esami di diagnosi prenatale, abbiamo anche la villocentesi che consiste per lo più nel prelievo dei villi corali e serve per individuare la presenza di patologie genetiche nel piccolo.

Ma come funziona esattamente la villocentesi? Di che cosa si tratta? Ci sono dei rischi oppure no? Quanto costa la villocentesi? Se anche tu stai cercando una risposta a queste domande, allora devi assolutamente leggere la guida che ti proponiamo oggi!

Che cos’è la villocentesi? A cosa serve?

Quindi, quando parliamo della villocentesi, ci riferiamo ad un esame diagnostico piuttosto invasivo che viene fatto durante la gravidanza e che serve per fare una valutazione dello stato di salute del bambino, soprattutto per quanto riguarda la presenza di patologie cromosomiche.

Come vedremo nel dettaglio più avanti, la villocentesi viene fatta attraverso una puntura transaddominale che viene monitorata con l’aiuto di un ecografo.

Consiste nel prelievo del tessuto destinato a diventare placenta, il trofoblasto e, proprio a causa della sua invasività, viene sconsigliata quando non è strettamente necessaria.

Come funziona la villocentesi?

Per fare la villocentesi non è necessario che la futura mamma venga sedata e può essere praticata in sede di ambulatorio. Più precisamente, per fare questo esame, si seguono i passaggi che ti mostriamo qui sotto:

  • Con l’ecografia si individua il trofoblasto;
  • Viene inserito l’ago nell’addome e si preleva il campione di tessuto;
  • Viene fatto un altro esame ecografico per valutare la presenza di ematomi sottocorticali.

Terminato l’esame, il campione di trofoblasto che è stato prelevato viene esaminato in laboratorio e, dopo un paio di settimane, si possono avere i risultati.

Ci sono dei rischi connessi alla villocentesi?

I rischi a cui si può andare incontro con un prelievo dei villi corali non sono specifici dell’esame, ma sono gli stessi che si possono verificare durante la gravidanza per tanti altri fattori.

Tra questi rischi, ricordiamo sicuramente quelli citati in seguito:

  • Le contrazioni uterine;
  • Il parto prematuro;
  • La mortalità perinatale;
  • L’aborto;
  • Delle perdite di liquido amniotico;
  • Un’infezione intrauterina;
  • Dei ritardi di crescita intrauterini.

Tuttavia, fortunatamente, le complicazioni fetali, ossia quelle che riguardano il bambino, sono più rare rispetto a quelle materne. In ogni caso ricordati di rispettare tutte le indicazioni del tuo medico.

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