In gravidanza la tachicardia è un fenomeno relativamente normale, soprattutto a ridosso del parto. Se dovesse però avere luogo prima, può essere fonte di preoccupazione ed è per questo motivo che abbiamo preparato questo speciale, per aiutarvi a capire prima di deliberare.
Vediamo insieme quali sono le cause della tachicardia durante la gestazione, quali sono i rimedi e soprattutto se c’è davvero da preoccuparsi.
I battiti normali durante la gravidanza
Se la minima durante una fase normale della nostra vita dovrebbe aggirarsi intorno ai 70 battiti al minuto, diverso invece è il discorso durante la gravidanza, dato che valori a riposo di 80–90 possono essere considerati, soprattutto durante la fase finale della gestazione, più che normali.
Se si superano questi livelli “aggiornati”, allora è il caso di contattare immediatamente il proprio medico che, ricorrendo agli strumenti diagnostici in suo possesso, riuscirà ad indicarvi qual è la via da seguire.
I possibili problemi collegati alla tachicardia
I problemi legati alla tachicardia possono essere di genere estremamente diverso ed è per questo motivo che ve li elenchiamo uno per uno:
- Problemi alla tiroide: se soffrivate di questo tipo di problematiche prima della gravidanza, è più che normale soffrire un pizzico di tachicardia durante lo stato interessante.
- Carenze di ferro: come anemie e livelli molto bassi di ferritina. La reazione del nostro corpo in questo caso è in genere tesa ad aumentare la circolazione del sangue e dunque a pompare di più, aumentando il numero dei battiti.
- Pressione bassa: anche in caso di pressione bassa, il nostro cuore può rispondere aumentando il numero dei battiti. Si tratta di una reazione normale, che richiede comunque l’attenzione del medico.
- Stati psicologici di ansia: si tratta di qualcosa di piuttosto normale durante la fase finale della gravidanza, quindi non preoccupatevi.
Quando bisogna intervenire
Nel caso in cui le palpitazioni non dovessero darvi alcun tipo di fastidio, non c’è bisogno di fare assolutamente nulla. Se invece dovessero disturbarvi, dovrete rivolgervi al vostro medico curante che, una volta individuato il problema, vi indicherà la terapia più adatta al superamento del vostro problema.
Per saperne di più, potete consultare anche il nostro speciale su bambino e tachicardia.